La contemporaneità dei linguaggi multimediali unita al rispetto storico delle fonti assicurato da un comitato scientifico di livello internazionale, la collaborazione con i musei, le istituzioni e il Mibact rendono Magister Giotto una straordinaria esperienza di conoscenza e approfondimento per la scuola primaria e secondaria, grazie a un approccio immersivo in grado di appassionare e coinvolgere bambini e ragazzi.
Allestito negli ampi spazi della Scuola Grande della Misericordia di Venezia - secondo spazio veneziano per ampiezza dopo Palazzo Ducale - il percorso di visita di Magister Giotto è un sentiero emozionale altamente formativo della durata di circa 45 minuti. La narrazione in cuffia è affidata alla voce di Luca Zingaretti e alle musiche di Paolo Fresu.
Grazie al lavoro di una prestigiosa squadra multidisciplinare, affiancata da un comitato scientifico di livello internazionale, Magister Giotto offre un’opportunità di grande spessore formativo, valorizzata da innovative ricostruzioni scenotecniche, immagini ad altissima risoluzione, rari filmati d’epoca che permettono anche a un pubblico di under 18 di immergersi nell’intera avventura giottesca.
Le storie francescane di Assisi, la Cappella degli Scrovegni di Padova, i maestosi Crocifissi e le altre opere del Maestro realizzate a Firenze sono alla base dell’impianto narrativo che si conclude con la Missione Giotto nel 1986, realizzata dall’Agenzia Spaziale Europea, che per la prima volta nella storia intercettò la Cometa di Halley, dipinta nell’Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni a Padova.
Il comitato scientifico di Magister Giotto riunisce infatti nomi di eccellenza nella storia e critica d’arte, come quelli di Alessandro Tomei e Serena Romano Gosetti di Sturmeck. All’obiettivo di portare Giotto nella contemporaneità ha concorso anche la collaborazione di Stefania Paone. Oltre a loro Giuliano Pisani, filologo classico, che rilegge l’indagine teologica che sottende il ciclo della Cappella degli Scrovegni lasciando emergere la «sceneggiatura» che sottende al ciclo, scritta da Alberto da Padova, teologo agostiniano che finisce la sua vita di cattedratico alla Sorbona di Parigi E ancora Cesare Barbieri, professore emerito di Astronomia dell’Università di Padova, che propone Giotto legato alle stelle e all’astronomia.